Descrizione
Il Sindaco del Comune di Levanto, Luca Del Bello, in ricordo del poeta Eugenio Montale che fu molto legato al paesaggio di Levanto e di tutte le 5 Terre, come ben si evince dalla poesia “Lettera levantina”, invita gli abitanti del suo Comune ad essere presenti il 22 giugno, alle ore 21.00, all’intitolazione di un albero dedicato al Premio Nobel ligure nei giardini di Piazza Staglieno.
“Abbiamo deciso - spiega Del Bello - di rendere onore ad Eugenio Montale non solo accogliendo nel nostro Comune 4 anni fa la sezione Ambiente del “Premio Montale Fuori di Casa” (i premiati negli anni sono stati: Chicco Testa, Grazia Francescato e Letizia Palmisano, Tiziano Fratus), ma anche dedicando al grande poeta ligure un albero e allestendo un leggio su cui è stata posizionata una targa in marmo che reca incisi i primi versi della sua poesia Hai dato il mio nome ad un albero…”
A fine intitolazione, alle ore 21.15, sarà possibile, spostandosi nella vicina Piazza del Popolo, assistere alla Lectio Magistralis che il genetista dell’Università di Ferrara, professor Guido Barbujani terrà sotto la Loggia. A coordinare la serata: Alice Lorgna, responsabile della comunicazione del Premio.
“Quest’anno, eccezionalmente - spiegano la Presidente del “Premio Montale Fuori di Casa” Adriana Beverini e la Vice Presidente Barbara Sussi, verrà assegnato non un Premio per l’Ambiente come gli altri anni, ma un Premio Speciale; nel farlo, in sintonia con il sindaco Del Bello, abbiamo inteso premiare l’opera di Comunicazione di un grande studioso; opera estremamente importante ai giorni nostri non solo in Italia, ma in tutta Europa, dove complici crisi morale, economica, ecologica, stanno rinascendo nuovi movimenti fondamentalisti razzisti”.
Secondo il Sindaco di Levanto, con la sua opera di divulgazione scientifica su temi come l'evoluzione umana e delle “razze”, che sino a poco tempo fa erano trattati solo nel chiuso delle aule universitarie, il professor Barbujani ci dimostra che il mondo in cui viviamo è molto più complesso di quanto alcuni vogliano farci credere e quanto sia assurda la pretesa di chi pensa di poter fermare il fenomeno delle migrazioni con barriere e muri.
La storia umana, come ci insegna Barbujani, è infatti una storia di nomadismo, “ancestrale e innegabile”. Da quando siamo scesi dagli alberi e abbiamo iniziato a muovere i primi passi sulla terra non ci siamo più fermati anche a dispetto di barriere naturali e condizioni di viaggio ben più terribili di quelle di oggi.
Come è consuetudine del “Premio Montale Fuori di Casa” a fine serata verranno donate al pubblico, sino ad esaurimento, copie del libro del Premiato “Questione di razza” (Edizioni Solferino).
Guido Barbujani ha lavorato alle Università di Padova, State of New York a Stony Brook, Londra e Bologna, e dal 2001 insegna Genetica all’Università di Ferrara. Si occupa delle origini e dell’evoluzione della popolazione umana. Ha pubblicato testi letterari, fra cui Questione di razza (Mondadori 2003, Solferino 2023), e Soggetti smarriti (Einaudi 2022). Fra i suoi saggi, Lascia stare i santi (Einaudi 2014), Contro il razzismo. Quattro ragionamenti (con M. Aime, C. Bartoli e F. Falloppa, Einaudi 2016), Il giro del mondo in sei milioni di anni (con A.Brunelli, Il Mulino, 2018), L’invenzione delle razze (Bompiani nuova edizione 2018), Europei senza se e senza ma (Bompiani nuova edizione 2021), Sono razzista ma sto cercando di smettere (con P. Cheli, Laterza nuova edizione 2022) e Come eravamo. Storie dalla grande storia dell’uomo (Laterza 2023).
(Comunicato stampa a cura degli organizzatori del Premio)