Il Festival internazionale di musica classica è il tributo che la cittadina di Levanto dedica al “Caruso dei violoncellisti” come omaggio per l’affetto che ha sempre contraddistinto il rapporto tra Amfiteatrof ed i levantesi e per il ruolo da mecenate che la famiglia del violoncellista russo ha svolto nella sua casa in riviera, accogliendovi esuli ed artisti di tutti i generi.
La nascita del Festival non ha rappresentato un parto difficilissimo proprio perché molti dei musicisti e dei direttori d’orchestra che si sono esibiti in questi anni a Levanto hanno dato la loro disponibilità proprio grazie alla stima e all’affetto che nutrivano con Massimo Amfiteatrof, con il quale avevano suonato.Il Festival, originariamente collocato nel piccolo chiostro del convento dell’Annunziata, si è quasi subito spostato sul sagrato della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea (nella foto), dove ha trovato la sua collocazione, sia in termini di spazi che di suggestione dell’ambiente. Su questo sagrato si sono esibiti artisti di fama internazionale, spesso, come nel caso della pianista Marisa Candeloro che con Amfiteatrof aveva formato un Duo, ritornandovi più volte.
Il grande livello qualitativo offerto dalla rassegna l’ha fatta lentamente ma costantemente conoscere ad un vasto pubblico, che la considera ormai un appuntamento per il quale vale la pena muoversi da tutta la Liguria e dalle regioni limitrofe.
MASSIMO AMFITEATROF
Massimo Amfiteatrof è nato a Parigi nel 1907 da genitori russi: il padre era giornalista e scrittore, la madre attrice a cantante. Fuggiti da Pietroburgo durante la rivoluzione sovietica, si stabiliscono in Italia, dapprima a Cavi, poi a Levanto (dove in precedenza avevano trascorso le loro vacanze) e qui trasformano la loro casa in cenacolo, accogliendovi esuli ed intellettuali. Massimo Amfiteatrof, dedicatosi giovanissimo allo studio del violoncello, si diploma in questo strumento al conservatorio “G. Verdi” di Milano.
A soli 17 anni viene nominato da Toscanini primo violoncello solista alla Scala di Milano, e, successivamente, sempre con la stessa qualifica, suona con le orchestre della Rai di Torino e di Roma. Dedicatosi in seguito esclusivamente all’attività solistica, il “Caruso dei violoncellisti” intraprende una brillante carriera concertistica, ospite delle più importanti istituzioni musicali europee e americane, rifugiandosi sempre nella “sua” Levanto durante le pause della lunga e cosmopolita attività . Attività che lo porta anche a formare alcuni gruppi, tra cui il duo con Marisa Candeloro.
Membro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma, dell’accademia “Cherubini” di Bologna e insegnante al conservatorio di Santa Cecilia, all’Accademia musicale di Firenze, alla Filarmonica di Bologna e al conservatorio di Napoli, Amfiteatrof muore nella sua casa di Levanto il 9 dicembre 1990.
Pagina aggiornata il 14/07/2023