Descrizione
Un ordine del giorno condiviso da tutti i Consigli comunali della provincia spezzina per chiedere la sospensione della riscossione delle bollette dell’acqua in attesa di un pronunciamento di Arera, che ha chiesto ad Acam la documentazione relativa ai reclami presentati dai cittadini colpiti dalle ingenti somme fatturate dal gestore.
E, nel caso la mossa degli amministratori locali non ottenesse alcun risultato, la verifica della possibilità dei Comuni di riappropriarsi del servizio idrico, che avevano gestito fino alla fine degli anni ’90.
Sono i due appelli che lancia ai colleghi il sindaco di Levanto, Luca Del Bello, al fine di tenere alta l’attenzione su una questione che continua ad interessare le comunità locali anche per l’impatto socio-economico che si riflette su un’ampia fascia i utenti.
“Ricevo quotidianamente segnalazioni da parte di persone a cui sono state recapitate bollette con importi particolarmente alti senza che sia stata effettuata la lettura del contatore, e recapitate mail o missive con le quali Acam aveva avvertito di un passaggio di un incaricato per la lettura che invece fino ad ora non si è visto – dice il primo cittadino levantese – La situazione, quindi, perdura, nonostante Arera abbia chiarito quali siano gli obblighi del gestore (che è tenuto ad effettuare almeno due letture annue) e gli abbia chiesto la documentazione relativa ai reclami e alle richieste di sospensione presentate dagli utenti. In attesa di un pronunciamento da parte dell’autorità. Credo sia importante, quindi, rafforzare ora ulteriormente la posizione condivisa di tutti gli amministratori coinvolgendo i consigli comunali attraverso l’approvazione di un ordine del giorno che inviti Acam a sospendere la riscossione. E nel caso anche questo appello non fosse preso in considerazione, verificare con l’autorità nazionale la possibilità di far tornare il servizio idrico in carico alle amministrazioni locali. L’acqua è un bene di pubblica necessità che non deve essere sottoposto a politiche speculative”.