Descrizione
Ha chiuso i battenti, dopo oltre un mese (dal 21 dicembre al 25 gennaio) di eventi pomeridiani, serali e notturni, la tensostruttura installata sul lungomare di Levanto per ospitare gli eventi delle festività natalizie.
Tra serate con musica da discoteca e “revival”, ballo liscio e country, concerti rock e di brani classici, e pomeriggi all’insegna dei giochi di società con tombola e carte, le feste di levantesi, turisti in vacanza e ospiti occasionali provenienti dai centri della riviera spezzina e della valle del Vara sono trascorse tra e momenti di divertimento e convivialità per un periodo che è andato ben oltre i giorni dal Natale all’Epifania.
“Questo grazie all’impegno, alla dedizione e alla professionalità dei giovani della Pro Loco, che hanno saputo allestire un cartellone di eventi vario e apprezzato dalla gente e gestire la logistica durante gli spettacoli - spiegano il sindaco, Luca Del Bello, e il consigliere delegato a turismo e manifestazioni, Lorenzo Perrone - Da parte nostra, come amministrazione comunale, abbiamo provveduto all’allestimento della tensostruttura, che ormai rappresenta un punto di riferimento per un comprensorio molto vasto e che consente ai giovani di rimanere in loco per gli eventi notturni evitando quegli spostamenti in auto che spesso creano apprensione nei loro familiari, soprattutto in occasione delle festività”.
Naturalmente l’appuntamento è per il prossimo fine anno, e già sta maturando l’idea di allungare ulteriormente la presenza del tendone fino a fine febbraio. “È un luogo che consente lo svolgimento di spettacoli durante i periodi più freddi dell’anno, e in bassa stagione non comporta neppure una significativa perdita di posti auto. E anche i costi di un eventuale prolungamento dell’affitto della struttura sarebbero assolutamente sopportabili. L’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dalla necessità di trovare altri volontari che integrino quelli che attualmente operano nella tensostruttura, perché l’impegno è veramente notevole. Però c’è tutto il tempo per ragionarci”.